Gronda di Genova
Il progetto della Gronda di Genova è accompagnato dall’esecuzione di un Piano di monitoraggio ambientale sviluppato secondo le Linee guida del Ministero dell’Ambiente, le indicazioni emerse nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto ambientale e le osservazioni espresse dall’Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Liguria (ARPAL).
Si tratta di un piano integrato in quanto, come indicato nel Decreto VIA, è stato assunto il principio generale di perseguire l’integrazione delle attività di monitoraggio ambientale specifiche con le attività svolte dalla stessa ARPA Liguria a supporto degli Enti Pubblici competenti e sfruttando tutte le potenziali sinergie.
Scopo fondamentale del Piano di Monitoraggio Ambientale è quello di operare un’azione di controllo ambientale sul territorio al fine di valutare gli effetti della costruzione delle opere autostradali fino alla loro entrata in esercizio, nonché l’efficacia delle opere di mitigazione.
Nell’ambito del piano di monitoraggio ambientale vengono considerate tutte le componenti ambientali:
ACQUE SUPERFICIALI
Gli interventi previsti in corrispondenza di ponti, viadotti e attraversamenti fluviali, con la realizzazione di opere in alveo, quali sistemazioni spondali, guadi provvisori e ampliamento di pile e spalle e la presenza di interventi di rimodellamento morfologico di alcune zone con significativi movimenti di materiale, richiedono una particolare attenzione al controllo e al monitoraggio dei corsi d’acqua, con particolare riferimento agli aspetti di quali-quantitativi delle acque e degli ecosistemi fluviali. All’interno del Piano di Monitoraggio Ambientale è stata quindi prevista la componente ambientale legata a tali aspetti, denominata nel seguito Acque Superficiali ed Ecosistemi Fluviali.
Misure quantitative, ossia misura correntometrica della portata mediante strumento di tipo doppler;
Misure qualitative – parametri chimico-fisici (temperatura aria, Temperatura acqua, pH, Conducibilità, Ossigeno disciolto);
Misure qualitative – parametri chimici (SST – Solidi Sospesi Totali, COD, Idrocarburi totali, IPA, Tensioattivi totali, Alluminio, Cromo totale, Nichel, Zinco, Cadmio, Piombo, Calcio, Cloruri, Solfati).
Misure qualitative – parametri chimici e microbiologici (Nitrati, Nitriti, Ammoniaca, BOD5, Escherichia Coli).
Misure qualitative – parametri biologici (MHP Multi Habitat Proporzionale)
Misure idromorfologiche (indice di funzionalità fluviale IFF)
La misura di portata, parametro che quantifica l’entità dei deflussi, fornisce un dato che può essere messo in relazione sia al quadro di riferimento del regime idrologico del corso d’acqua, sia ai parametri chimico-fisici di qualità dell’acqua per valutare l’entità dei carichi di inquinanti che defluiscono nella sezione di controllo. Nelle campagne di misura la rilevazione della portata verrà eseguita effettuando misure correntometriche. Tali misure vengono effettuate usualmente con strumentazione doppler (correntometro doppler). Si prevede di eseguire misure di portata su tutte le 41 sezioni fluviali inserite nel Piano di Monitoraggio Ambientale, dislocate sul territorio oggetto di intervento.
Si prevede di eseguire campionamenti per misure chimiche, microbiologiche, biologiche, o idromorfologiche su 22 sezioni fluviali inserite nel Piano di Monitoraggio Ambientale, dislocate sul territorio oggetto di intervento.
Nel Piano di Monitoraggio Ambientale sono state inserite num 41 sezioni fluviali, di queste
19 sezioni riguardano corpi idrici superficiali soggetti a potenziale interferenza di tipo quantitativo a causa dello scavo delle gallerie: su tali sezioni si prevede di effettuare la misura A1
22 sezioni riguardano corpi idrici superficiali soggetti a potenziale interferenza quali-quantitativa legata alla cantierizzazione: su tali sezioni si prevede di effettuare, in maniera sito specifica, una combinazione dei set analitici A1/A2/A3/A4/A5/A6/A7
ACQUE SOTTERRANEE
La presenza nel progetto di importanti opere in sotterraneo, in grado di alterare il regime di flusso idrico sotterraneo, unitamente ad una criticità idrogeologica dovuta all’interferenza di tali opere con l’acquifero presente ha reso necessario l’inserimento all’interno del Piano di Monitoraggio Ambientale della componente Acque Sotterranee.
Misure quantitative, ossia livello piezometrico su pozzi e piezometri, portata volumetrica su sorgenti o venute di acqua in galleria;
Misure qualitative – parametri chimico-fisici (torbidità, temperatura, pH, Conducibilità, Ossigeno disciolto, Potenziale Redox);
Misure qualitative – parametri chimici (Bicarbonato, Calcio, Magnesio, Potassio, Sodio, Solfati, Cloruri, Nitrati, Silice).
Misure qualitative – parametri microbiologici (E. coli).
Misure qualitative – parametri chimici e microbiologici su acque drenate dalle gallerie (Alluminio, Cromo, Cromo VI Ferro, Manganese, Rame, Nitrati, Bicarbonato, Calcio, Sodio, Magnesio, Potassio, Solfati, Cloruri, Idrocarburi totali)
I parametri CHIMICO-FISICI monitorati in continuo dalla sonda sono la temperatura dell’acqua e la portata volumetrica.
Si prevede di installare circa 15 centraline in continuo, in fase di corso d’opera, su altrettante captazioni dislocate sul territorio oggetto di intervento tra quelle a maggior rischio di interferenza.
Si prevede di eseguire campionamenti di acque sotterranee da un totale di 161 siti
AMBIENTE IDRICO MARINO
La presenza nel progetto dell’opera a mare ha reso necessario l’inserimento all’interno del Piano di Monitoraggio Ambientale della componente Idrico Marino.
Correntometro in continuo posizionato nel canale di calma, misura la velocità di corrente e la direzione della corrente ;
Monitoraggio in continuo dei parametri chimico-fisici (torbidità, temperatura, pH, Conducibilità, Ossigeno disciolto) tramite l’istallazione di num. 3 sonde multiparametriche;
Monitoraggio trimestrale delle acque marine su num. 3 siti di prelievo (Solidi Sospesi Totali; Idrocarburi totali; IPA; PCB totali; Tensioattivi anionici; Tensioattivi non ionici; Tensioattivi totali; Cromo totale; Nichel; Zinco; Cadmio; Piombo; Mercurio; Arsenico; Rame; Selenio; Ferro).
Monitoraggio semestrale dei sedimenti marini su num. 4 siti di prelievo (Idrocarburi totali C>12; IPA; PCB totali; Granulometria; Cromo totale; Nichel; Zinco; Cadmio; Piombo; Mercurio; Arsenico; Rame; Selenio; Ferro).
Misure qualitative – parametri chimici e microbiologici (Nitrati, Nitriti, Ammoniaca, BOD5, Escherichia Coli).
Misure qualitative – parametri biologici (MHP Multi Habitat Proporzionale)
Misure idromorfologiche (indice di funzionalità fluviale IFF)
Alcuni dei parametri chimico-fisici monitorati in continuo dalla sonda sono la temperatura, il pH, la torbidità, ecc. Si prevedono 3 punti di misura disposti lungo il canale di calma in posizione est, centrale ed ovest la cui micro-localizzazione sarà concordata con Ente di Controllo
L’istallazione di un correntometro ha lo scopo di misurare in continuo i parametri direzione e velocità della corrente sull’intera colonna d’acqua e, di conseguenza, permettere di effettuare valutazioni sull’andamento della corrente generata dal moto ondoso incidente lo specchio d’acqua aeroportuale. Si prevede di installare un correntometro in 1 sito localizzato al centro del canale di calma
I campionamenti di acque marine saranno effettuate tramite bottiglie di tipo Niskin che consentono di prelevare il campione a quote note, usualmente a metà della colonna d’acqua. I campionamenti di sedimenti marini saranno effettuate tramite una benna in grado di raccogliere un volume minimo di sedimento pari ad almeno 5 litri.
Si prevedono 4 punti di misura, di cui 3 disposti lungo il canale di calma in posizione est, centrale ed ovest ed 1 in corrispondenza della foce del torrente varenna, la cui micro-localizzazione sarà concordata con ente di controllo
ATMOSFERA
Metodica A2: misura delle polveri totali sospese (PTS) e delle polveri sottili PM10 per 15 giorni in prossimità di aree di cantiere;
Metodica A2bis: rilievo delle fibre di amianto con campionatore sequenziale
Metodica A3: misura in continuo con centralina fissa per il monitoraggio della qualità dell’aria.
La centralina monitora in continuo una serie di parametri chimici e meteorologici (azoti, monossido di carbonio, vento, precipitazioni, ecc.).
Si prevede 1 punto di misura la cui ubicazione sarà concordata con Ente di Controllo Per il controllo delle polveri sono monitorate le particelle sospese totali, PM10, fibre amiantifere. Si prevedono 12 punti di misura dislocati sul territorio oggetto dell’intervento
VIBRAZIONI
Misure di breve periodo finalizzate al disturbo alle persone;
Misure di breve periodo finalizzate al danno al danno alle strutture.
Fonometro Integratore, Registratore ed Analizzatore Real Time a 8 canali per misure, analisi e monitoraggio di rumore e vibrazioni. Questa strumentazione può misurare parametri
Si prevedono 14 punti di misura dislocati sul territorio oggetto dell’intervento
RUMORE
Misure di 24 ore, postazioni semi-fisse parzialmente assistite da operatore, per rilievi attività di cantiere
Misure di 7 giorni, postazioni fisse non assistite da operatore, per rilievi di traffico veicolare;
Misure di breve periodo in ambiente abitativo per la verifica del limite differenziale;
Misure di breve periodo in ambiente abitativo per la verifica degli interventi di mitigazione diretti sui ricettori.
Lo strumento utilizzato per la valutazione dell’inquinamento acustico è un fonometro integratore.
Questa strumentazione può misurare un numero molto elevato di parametri.
Si prevedono 32 punti di misura dislocati sul territorio oggetto dell’intervento
VEGETAZIONE
Il potenziale impatto determinato sulla vegetazione dalle fasi di costruzione ed esercizio dell’adeguamento autostradale verranno determinati tramite le seguenti metodologie di monitoraggio:
Un rilievo fitosociologico consiste essenzialmente nel descrivere la vegetazione in base alle specie vegetali che la compongono, precisando la composizione e la struttura del popolamento vegetale anche attraverso la definizione dei rapporti quantitativi tra le singole specie
Il rilevamento ha luogo sia mediante l’utilizzo di carte della vegetazione, sia tramite uscite sul campo, e porta alla suddivisione del corso d’acqua in tratti omogenei dal punto di vista vegetazionale.
Per ogni sito di monitoraggio della componente vegetazione, viene condotto un sopralluogo nell’area limitrofa al cantiere, allo scopo di controllare e annotare su apposite schede di controllo gli aspetti generali dell’area impattata, ed in particolare lo stato generale dell’habitat, le alterazioni morfologiche dell’area, la presenza di materiali estranei o di specie invasive, ecc.
Per il monitoraggio della componente Vegetazione non è previsto l’utilizzo di strumentazione specifica; i rilievi saranno eseguiti da operatori esperti in botanica.
Si prevedono 23 siti di monitoraggio dislocati sul territorio oggetto dell’intervento.
FAUNA
Il monitoraggio si basa sull’analisi dei gruppi zoologici che nello Studio di Impatto Ambientale sono indicati come maggiormente esposti al disturbo causato dalle lavorazioni.
Di seguito si elencano i gruppi proposti per il monitoraggio:
i rilievi saranno finalizzati alla definizione qualitativa della comunità presente e all’osservazione dei cambiamenti del popolamento.
Le osservazioni dovranno essere eseguite lungo l’asta fluviale, dalla foce del corso d’acqua fino ad una zona a monte dell’area impattata.
i rilievi saranno finalizzati alla definizione qualitativa della comunità presente, con raccolta dati quantitativa sulle specie presenti e all’evoluzione dei popolamenti durante le interferenze dovute alle lavorazioni.
Sono degli organismi strettamente legati all’ambiente cavernicolo adatti a vivere in condizioni di oscurità, di atmosfera non ventilata, di umidità ambientale elevata, di temperatura relativamente costante.
Per il monitoraggio della componente Fauna non è previsto l’utilizzo di strumentazione specifica; i rilievi saranno eseguiti da operatori altamente specializzati per ciascun gruppo faunistico indagato.
Si prevedono 12 siti di monitoraggio dislocati sul territorio oggetto dell’intervento.
ASSETTO FISICO DEL TERRITORIO
Le tipologie e le metodiche utilizzate per il monitoraggio prendono in considerazione la situazione geologica e geomorfologica presente nei territori interessati dalle opere da realizzare, nonché le caratteristiche meccaniche delle litologie attraversate e i meccanismi che governano i movimenti franosi riconosciuti e studiati nella progettazione. Le metodiche utilizzate sono in grado di fornire le indicazioni necessarie a monitorare e studiare i fenomeni in atto e fornire dati utili sia alla progettazione di interventi di mitigazione, sia alla verifica dell’efficacia di interventi di consolidazione e di stabilizzazione previsti da progetto o in itinere.
Le metodiche sono ovviamente quelle più diffuse e valide nel campo del monitoraggio geotecnico del territorio e sono finalizzate sia alla valutazione delle oscillazioni dei livelli di falda, che al controllo dei movimenti franosi e all’individuazione delle superfici di scorrimento. Va da se che le due diverse attività possono considerarsi complementari per cui, nella maggior parte dei siti che sono stati presi in considerazione, all’attività di monitoraggio mediante misure inclinometriche, è associato il controllo dei livelli di falda.
Questa strumentazione può misurare il livello piezometrico statico e il livello falda da piano campagna Si prevedono 29 punti di misura dislocati sul territorio oggetto dell’intervento.
Questa strumentazione può misurare l’entità e la velocità degli spostamenti. Si prevedono 29 punti di misura dislocati sul territorio oggetto dell’intervento.
Per quanto concerne la componente atmosfera, considerata la presenza di amianto naturale in alcune formazioni interessate dagli scavi, è previsto il monitoraggio del paramento amianto nell’ambito delle attività del piano di monitoraggio ambientale condiviso con l’Arpa Liguria.
In dettaglio, il piano integrato di monitoraggio ambientale si prefigge i seguenti obiettivi:
analizzare le condizioni ante operam al fine di comprendere le dinamiche ambientali esistenti;
garantire il controllo di situazioni specifiche, affinché sia possibile adeguare la conduzione dei lavori a particolari esigenze ambientali e sociali;
verificare le interferenze ambientali che si possono manifestare per effetto della realizzazione dell’opera, distinguendole dalle alterazioni indotte da altri fattori naturali o legati alle attività antropiche del territorio estranee ai lavori autostradali;
segnalare il manifestarsi di eventuali emergenze in modo da evitare lo sviluppo di eventi compromettenti per la qualità ambientale della zona;
verificare l’efficacia dei provvedimenti adottati per la mitigazione degli eventuali impatti indotti dai lavori autostradali;
controllare la fase di entrata in esercizio delle opere.
Per garantire la corretta valutazione degli effetti della costruzione delle opere autostradali sulle componenti ambientali e soprattutto l’efficacia delle opere di mitigazione inserite nel progetto, il piano di monitoraggio ambientale sarà pertanto eseguito in tre diverse fasi:
prima dell’inizio dei lavori della durata di almeno 12 mesi, per verificare lo stato ambientale dei luoghi nella condizione attuale non ancora influenzata dalle attività di costruzione;
che accompagna l’intera durata dei lavori che si stima di circa 10 anni, necessaria per operare un’azione di controllo ambientale sul territorio e valutare gli effetti della costruzione;
successiva al completamento dei lavori, della durata di 12/24 mesi a seconda delle componenti ambientali esaminate, per verificare il rispetto dei limiti previsti dalla normativa ed agire se necessario sull’ottimizzazione delle opere di mitigazione previste.
Per il rilievo dei dati ambientali si utilizzano delle metodiche standardizzate per ogni componente, in grado di garantire la rispondenza alle disposizioni normative ed una adeguata ripetibilità; oltre a strumentazioni mobili che verranno utilizzate dalle squadre dei tecnici che eseguono il piano nel territorio saranno visibili alcune strumentazioni fisse.
CONSULTA IL PROGETTO DEFINITIVO DEL PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE